Onboarding: l’inserimento di un nuovo collega
Onboarding: ovverossia come inserire una risorsa in azienda dandogli tutti gli strumenti per potersi integrare.
Lo sappiamo: in questi tempi di difficoltà nel reperire risorse umane adeguate, facciamo di tutto per attrarre candidati ma, al momento di inserirli in azienda ci sfugge qualcosa… e alla fine quella che fugge è la risorsa che se ne va durante il periodo di prova! Ci sono però delle azioni concrete che possono aiutarci a prevenire fughe inaspettate.
Proveremo ad elencare alcuni suggerimenti.
- Il primo giorno organizzate un momento di benvenuto con alcuni colleghi e referenti: lo farete sentire immediatamente accolto e parte di un team. L’ambiente di lavoro è diventato un elemento determinante per la produttività e per la permanenza in azienda dei collaboratori. Un’accoglienza calorosa è sicuramente il primo passo per far sentire a suo agio un nuovo collega.
- Presentatelo adeguatamente a tutta l’azienda (o almeno ai riferimenti di ogni divisione) spiegandogli ruoli, funzioni e come interagire con i diversi dipartimenti in caso di necessità. Se sa come muoversi all’interno dell’organizzazione, la sua integrazione avverrà molto più velocemente, facendolo sentire a proprio agio e guadagnandoci in produttività.
- Assegnate al nuovo collega chiaramente un ruolo correlandolo di responsabilità, aspettative, obiettivi. Dandogli un perimetro chiaro in cui operare, il nuovo collega capirà molto più velocemente come diventare operativo. E se il ruolo non fosse così definito? Bene, spiegateglielo e affidatevi al suo spirito di iniziativa: i risultati arriveranno.
- Assegnategli un mentor. Ovvero, fate in modo che la persona sia seguita e supportata nel suo percorso aziendale da un collega a cui possa affidarsi nel suo percorso di inserimento e di crescita. Il mentor non è il capo: è una persona di fiducia che conosce bene l’azienda e le aspettative relative al ruolo e al percorso di crescita del candidato.
- Stabilite una periodicità di incontri con il suo diretto responsabile e con il HR per fare il punto sull’inserimento. Comunicazione, comunicazione, comunicazione. Più ci si parla, più si chiariscono i dubbi. E se non si trovano le occasioni, gli incontro periodici sono fatti apposta per presentarsi con la “lista della spesa” dei dubbi da chiarire.
- In prossimità della fine del periodo di prova (ma non troppo a ridosso), fate un bilancio concreto, fattuale dell’esperienza comune con il neoassunto per avere una prospettiva comune di collaborazione stabile futura. Se gli incontri periodici sono stati eseguiti adeguatamente, si arriverà a questo momento del rapporto dove la decisione se proseguire assieme o dividerci sarà vista come una conseguenza naturale di tutto quanto fatto fino a questo momento. E quindi, se continuerete assieme, sarà perché il nuovo collega si è integrato adeguatamente. In caso contrario, significa che, nonostante gli sforzi fatti, questa persona non è adatta alla vostra organizzazione e quindi la separazione avverrà senza rimpianti.
Per concludere, non dimenticate che l’onboarding inizia dalla selezione. Date ugual peso alle competenze tecniche e a quelle trasversali. Le crisi di rigetto nei primi mesi non sono quasi mai dovute all’incapacità di svolgere il lavoro ma alle differenze culturali tra candidato e azienda. Ma di questo parleremo in un altro post.